Correttivo al codice dei contratti pubblici: novità per l’Archeologia

Qualche giorno fa è uscito il testo bollinato del Correttivo al D.Lgs. 36/2023 ossia il codice dei contratti pubblici ; contestualmente è anche uscita la Relazione Illustrativa che ne evidenzia le modifiche e le motivazioni.

Al fine del miglioramento del Codice dei Contrati Pubblici, ad un anno dalla sua entrata in vigore, Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha portato avanti un confronto con gli operatori di settore, sia attraverso una consultazione pubblica avviata nel luglio 2024 su una piattaforma istituita dallo stesso Ministero, sia tramite tavoli settoriali specifici.
Tra i 94 stakeholders invitati alla consultazione pubblica, di cui 77 operatori privati e 17 soggetti pubblici, è stata coinvolta anche Archeoimprese, insieme a API – MiBACT e Ana. Inoltre grazie all’adesione di FINCO, Archeoimprese ha avuto anche l’opportunità di partecipare attivamente al Tavolo della Revisione dei Prezzi, portando contributi su tematiche rilevanti per il settore archeologico.

Verifica Preventiva dell’Interesse Archeologico (VPIA) – Allegato I.8
Sono state apportate alcune correzioni all’Allegato I.8 che permettono di distinguere in modo più chiaro le due fasi della VPIA:
PRIMA FASE: verifica di assoggettabilità (artt. 38, comma 8 e 39, comma 7), volta a determinare la necessità o meno di approfondimenti archeologici sul terreno.
SECONDA FASE: indagini archeologiche dirette e indirette, con la redazione della relazione conclusiva.
Questa suddivisione elimina le ambiguità precedenti, offrendo agli operatori una guida più lineare e dettagliata, riducendo le incomprensioni che spesso si verificavano.
Inoltre, il termine di 90 giorni, indicato per il completamento dell’intera procedura di VPIA, viene ora applicato alla fase 2 dall’inizio effettivo delle indagini sul campo. Questo cambiamento risponde alla difficoltà di rispettare il limite di 90 giorn in assenza della disponibilità delle aree non ancora oggetto di espropriazione. Grazie a questa modifica, i tempi di realizzazione per le indagini sul terreno diventano più realistici e attuabili, rispondendo meglio alle esigenze operative e ai vincoli dei cantieri.


Revisione dei Prezzi per gli Scavi Archeologici – Introduzione della TOL3
Grazie al contributo di Archeoimprese al tavolo per la revisione dei prezzi, il nuovo articolo 60 include ora una categoria specifica per gli scavi archeologici, riconosciuti finalmente con un compenso adeguato alle loro peculiarità e complessità (TOL3). Tale misura rappresenta un importante progresso per il settore, poiché migliora la trasparenza economica e garantisce compensi più equi, aspetti sui quali Archeoimprese si impegna da anni.
Ma cos’è esattamente la TOL3? TOL è l’acronimo di Tipologia Omogenea di Lavorazione: si tratta di un indice sintetico in grado di fornire parametri specifici e adeguati per ciascuna voce di spesa (costo del lavoro, materiali, macchinari e attrezzature, energia, trasporto, rifiuti) per ogni tipologia di lavorazione. L’inclusione di un indice specifico per la categoria “Scavi Archeologici” consentirà quindi una revisione dei prezzi più accurata nei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, assicurando una migliore corrispondenza tra i costi e le caratteristiche uniche delle attività archeologiche.


Modifica alla Qualificazione dell’Appaltatore – Allegato II.12
Grazie al grande lavoro di FINCO nell’allegato II.12, articolo 23, è stata eliminata la possibilità per l’appaltatore di qualificarsi con lavori subappaltati, una pratica che in passato penalizzava spesso le imprese archeologiche, specialmente nella categoria OS25. Questo cambiamento valorizza la professionalità delle aziende direttamente coinvolte, riducendo la competizione sleale.


Equo Compenso
Il Correttivo introduce nuove norme sull’equo compenso, limitando i ribassi al 35% per le gare d’appalto e al 20% per gli incarichi diretti. Questo assicura che i professionisti coinvolti siano remunerati adeguatamente, riducendo i rischi di eccessivi ribassi che spesso minano la qualità e la sostenibilità dei progetti.

Allegato II.18
Le modifiche apportate hanno riguardato piccoli refusi presenti nel testo.
 
Tali aggiornamenti costituiscono un traguardo significativo per Archeoimprese, che, grazie anche alla collaborazione con FINCO, ha conseguito risultati rilevanti per l’intero settore archeologico.

L’invito rivolto a tre associazioni rappresentative della categoria professionale degli archeologi a partecipare a un tavolo di confronto presso il Ministero delle Infrastrutture sottolinea il ruolo sempre più rilevante che l’archeologia sta acquisendo nell’ambito della progettazione. Tale riconoscimento evidenzia come essa sia ormai un elemento imprescindibile nei progetti relativi alle opere pubbliche. Auspichiamo che venga pienamente compresa l’importanza della progettazione archeologica, estendendone l’applicazione anche agli interventi di natura privata. Questo permetterebbe di garantire l’attuazione integrale della Convenzione di La Valletta, sottoscritta nel 1992 e ratificata dall’Italia nel 2015.