Archeoimprese da anni si batte sul tema dei corrispettivi professionali in ambito archeologico anche attraverso uno specifico lavoro di raccolta delle voci riferite all’archeologia nei prezziari regionali ( https://www.archeoimprese.it/prezzario_archeologia/) ed in particolare sulle criticità del cosiddetto DM Giustizia (D.M. 17 giugno 2016) ora confluito nell’Allegato I.13 del D. Lgs. 36/2023, che spesso vede il compenso per la relazione di Assoggettabilità alla VPIA (Verifica  Preventiva dell’Interesse Archeologico ) irrisorio rispetto al tipo di lavoro e professionalità richiesti. Da anni scriviamo alle Stazioni appaltanti e ad ANAC per segnalare gli errori di applicazione del parametro per la Relazione Archeologica nelle varie gare di appalto, nonché ai vari Ministeri di competenza per evidenziare le problematicità e proporre la modifica del parametro. La nostra attività si è intensificata quest’anno con la riforma del Nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D. Lgs. 36/2023) soprattutto alla luce del fatto che è prevista la revisione delle modalità di determinazione dei corrispettivi per le fasi progettuali da porre a base degli affidamenti per i vari servizi di progettazione (art. 41, c. 15 D. Lgs. 36/2023).

E’ con orgoglio che vi annunciamo che ad agosto, grazie al lavoro portato avanti con FINCO, l’Ufficio Legislativo del Ministero della Giustizia ha considerato degne di approfondimento le  nostre osservazioni trasmettendole al Dipartimento per gli affari di giustizia – Direzione generale degli affari interni Ufficio II – Ordini professionali ed Albi ed al Gabinetto del Ministero di Giustizia.

Restiamo fiduciosi che le nostre proposte ed osservazioni vengano adottate nel nuovo strumento e, nel frattempo, continuiamo a lavorare affinché la professionalità della categoria degli archeologi sia riconosciuta ed adeguatamente retribuita.