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Quale futuro per l'Archeologia preventiva?

Alla fine dello scorso ottobre è uscita la bozza del nuovo codice degli appalti.


La tempistica per la sua approvazione è molto ristretta perché il nuovo codice deve entrare in vigore entro il 31 marzo 2023 per rispettare il termine previsto dal PNRR.


Il testo è stato consegnato alla presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero delle Infrastrutture per un’analisi preliminare ed eventuali modifiche, tanto che il nuovo governo Meloni ha nominato una commissione composta da 7 esperti e alcuni stakeholder hanno potuto inoltrare delle osservazioni. Il testo eventualmente modificato verrà inviato all’analisi della Conferenza Unificata Stato Regioni che dovrà esprimere un parere entro 30 giorni. Dopo questo parere potrà esserci l’approvazione, in prima lettura, del Consiglio dei Ministri e l’invio del testo alle Camere che potrebbero metterci altri 45 giorni per esaminare la bozza. Ottenuta l’approvazione, il nuovo Codice Appalti dovrà essere approvato, in seconda lettura, dal Consiglio dei Ministri per poi ricevere la firma del Capo dello Stato ed essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro il 16 marzo 2023.


Una delle caratteristiche del nuovo codice è che è stato redatto per essere auto-attuattivo ossia per essere operativo da subito, senza la necessità di decreti attuativi: avranno valore di regolamento gli allegati, menzionati all’interno del codice nel numero di 41, di cui non si conosce ancora il testo ma solo alcuni cenni sui contenuti.


Una seconda caratteristica è lo snellimento delle procedure: è stata eliminata la progettazione definitiva, riducendo quindi a due le fasi progettuali (Progetto di Fattibilità e Progetto Esecutivo), è stato potenziato il silenzio assenso, è stato reso automatico l’adeguamento dei prezzi di pari passo con le variazioni del mercato (art. 60), si è dato ampio spazio alla digitalizzazione della progettazione (art. 21) anche tramite l’utilizzo del sistema BIM (art. 43), è stato reintrodotto, in particolari condizioni, l’appalto integrato progettazione-esecuzione (art. 44) e, sempre con particolari condizioni, è stato permesso il subappalto a cascata (art. 119, c. 17).

In generale gli obiettivi perseguiti sono la riduzione dei tempi di affidamento, la digitalizzazione dei processi, la celere esecuzione degli incarichi e pagamenti rapidi e puntuali alle imprese aggiudicatrici.

Il testo è composto da 5 libri e 230 articoli: balza immediatamente all’occhio degli archeologi la mancanza dell’attuale art. 25 del D. Lgs. 50/2016 ossia la procedura di Verifica dell’Interesse Archeologico. Anche l’analisi degli allegati poco tranquillizza a questo proposito: non sembra esistere un allegato dedicato all’Archeologia Preventiva che viene solo menzionata nel testo all’art. 38 c. 8 come elemento da acquisire e valutare nel corso della Conferenza di Servizi nell’iter di approvazione del Progetto di Fattibilità Tecnica ed economica.

 

Queste valutazioni hanno immediatamente allarmato Archeoimprese: l’eliminazione della Verifica Preventiva dell’Interesse Archeologico dal testo principale nonché la mancanza di un allegato ad essa dedicato ne riducono fortemente l’importanza e lo spazio all’interno della progettazione, con il non celato scopo di snellire l’iter approvativo delle opere riducendo i poteri ostativi delle Soprintendenze. Tuttavia, chi si occupa di progettazione in Italia sa bene quanto sia importante l’esecuzione di un’efficace Verifica Preventiva dell’Interesse Archeologico allo scopo di integrare, già in fase progettuale, eventuali scavi archeologici ed evitare costosi fermo cantiere e contenziosi con le imprese appaltatrici.

Per queste ragioni Archeoimprese, sia tramite FINCO sia direttamente,ha inviato alcune osservazioni propositive al MIT, al MIC e al presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, allo scopo di dimostrare l’importanza dell’Archeologia Preventiva all’interno della Progettazione: le proposte avanzate forniscono un’Archeologia Preventiva in piena sinergia con l’intero processo progettuale e le tempistiche imposte, nell’ottica della realizzazione dell’opera e della tutela del patrimonio culturale della nazione.

 

Dicembre 2022

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